NOMOFOBIA una persona su due ne è affetta.
La NOMOFOBIA colpisce il 50% delle persone, mediamente una su due. E’ la dipendenza da cellulare, il timore di essere disconnessi dalla rete, nasce dalla dipendenza da smartphone e genera una vera e propria angoscia.
Dipendenza da smartphone:
Ammettiamolo: la dipendenza da smartphone colpisce un po’ tutti. Guai a ritrovarsi senza cellulare, con la batteria scarica o con il credito esaurito, senza poter comunicare, navigare il Internet e leggere i messaggi di posta e sui social.
In qualche caso, però, questa smania di essere sempre interconnessi si trasforma in una vera e propria ossessione: in questi casi si parla di nomofobia.
Cosa significa NOMOFOBIA:
Cosa significa nomofobia? Dall’inglese “no mobile fobia”. E, a dire il vero, non è l’unica forma conosciuta di dipendenza da telefonino: ci sono anche il vamping, l’abitudine degli adolescenti di restare al telefono fino a notte fonda, e il phubbing, che può mettere in crisi le relazioni di coppia. Vediamo di capirne un po’ di più e come correre ai ripari.
Con questo termine, si indica in termini generali, il senso di angoscia che proviamo quando il nostro smartphone ci tradisce o ci abbandona, ad esempio perché lo dimentichiamo, lo perdiamo, oppure abbiamo la batteria scarica o siamo senza credito e senza connessione.
Come sapere se sei affetto:
E tu? Sei affetto da nomofobia? Prova a misurarti su questo breve test.
- Sblocchi lo schermo del cellulare più di 20 volte in un’ora?
- Dato che non si sa mai, esci sempre con una powerbank al seguito?
- Ti capita di mettere il cellulare in carica al ristorante, al bar, ovunque pur di far risalire la percentuale della batteria?
- Se non trovi il telefonino è panico?
- Sei affetto da allucinazioni uditive e senti sempre la tua suoneria in azione?
- Sul tavolo del ristorante lasci lo schermo in vista per non perdere neanche una notifica?
- Tieni il cellulare acceso sempre, anche quando dormi?
- Vai al bagno con il cellulare?
- Se esci di casa senza, sei disposto a tornare indietro per riprenderlo anche se sei quasi arrivato?
- Uno non ti basta, ne hai due?
- Ti capita di girare come un pazzo alla ricerca del segnale di rete incurante di ciò che ti accade intorno e del ridicolo di certi comportamenti?
- Guardi il video mentre intrattieni conversazioni con colleghi, amici, familiari?
- Se voli in aereo, lo riattivi prima di giungere al finger?
- Sono più di 10 le cose che non puoi fare senza cellulare dietro?
- Fai gli auguri di compleanno esclusivamente per App a più del 70% delle persone che conosci?
Le soluzioni:
Separiamoci fisicamente dal telefono: come si suol dire, lontano dagli occhi, lontano dal cuore. In questo modo saremo anche fuori portata dal suono delle notifiche e dalla curiosità morbosa di controllare al volo.
Modalità silenziosa: silenziando le notifiche riduciamo gli stimoli provenienti dal device. In fondo, non è necessario vedere e rispondere a tutto subito. Le continue distrazioni possono anche creare gravi problemi di attenzione e di memoria.
Il mondo reale è meglio – Diciamo basta alla ricerca continua di approvazioni e soddisfazioni nei like e nella quantità di notifiche che affollano lo schermo. Meglio tornare a quello che facevamo prima di possedere uno smartphone: uscire con gli amici in carne ed ossa, leggere, fare sport.
Via le app inutili – Spesso prendiamo il telefono senza un vero motivo, pur di fare qualcosa. Eliminare tutte le app che non fanno altro che rubarci tempo è una delle prime strategie per liberarsi dalla dipendenza da smartphone.
Stabiliamo dei limiti: spegniamo il telefono in situazioni evidentemente non consone o dopo certi orari e aumentiamo progressivamente il tempo di astinenza. Esistono dei veri e propri esercizi: trenta minuti senza telefono, poi 45 e poi un’ora, utilizzando il tempo in attività piacevoli e gratificanti. Imponiamoci degli orari in cui è vietato l’uso dello smartphone. In particolare in quelli serali e notturni, visto che il telefono è nemico del sonno, e la mattina appena svegli.